Pattaya Beach or Pattaya Bitch?

Questo non sarebbe un paese per vecchi, ma così è diventato.  

La cittadina di Pattaya si intravede già da lontano grazie ai suoi hotel-grattacieli e alla scritta Hollywoodiana “Pattaya city”. Prezzi abbordabili, spiagge scadenti e nightlife invidiabile: tutti gli ingredienti necessari per essere ciò che di più simile a Rimini c’è nel paese del sorriso e degli occhi a mandorla. 
 
Passeggiando per la Walking Street, viale pedonale che invoglierebbe tutti i miei conoscenti amanti della “movida”, si vedono locali immensi e centinata di insegne luminose; si sente musica di tutti i generi da ogni dove; c’è una fiumana di gente che cammina: sembra il posto perfetto per una serata a ritmo di cocktail e musica commerciale, se non fosse che la maggior parte della clientela non è li per quello. 
In ogni pub sono presenti inequivocabili pali di acciaio, fuori da ogni discoteca ci sono decine di ragazze strillanti (s)vestite uguali che invitano a entrare, sopra gran parte dei locali c’è una vetrina con in mostra una bellezza locale danzante.
Nei GoGo Bar tutto è ancora più esplicito: ragazze con cartelloni tipo “Fuck Now Pay Later” o “All Pussies For You”, nomi allettanti alla “Sensation”, “Sugababes”, “Sweethearts” e immancabile individuo di genere maschile che controlla l’ingresso. 
Curiose di capire come funziona questa industria del sesso, entriamo in un GoGo Bar. Dopo gli sguardi divertiti della sbavante clientela locale ci sediamo a “goderci” lo spettacolo. Su un tavolo ci sono sei ragazzine dallo sguardo perso con addosso indosso una micro gonna che muovono il bacino con l’ausilio di un palo; da un’altra parte a turno vanno due ragazze totalmente nude che si divertono – o meglio, fanno divertire – mimando in modo lesbico l’atto sessuale; nell’immancabile Jacuzzi vi è un’altra nudità che balla per li spettatori.
Il gioco è semplice: ci si siede, si ordina da bere e si paga la ragazza preferita perché si tolga la gonna, vada a fare il lesbo show, le venga offerto da bere oppure si accomodi vicino al committente totalmente nuda.
Quando le cameriere ritengono il cliente abbastanza ubriaco, questo viene caldamente invitato a “salire al secondo piano”: ne uscirà con tanta soddisfazione e pochi centesimi. 
Dettagli: le ragazze magrissime avranno a malapena diciotto anni e tanta, tanta droga in corpo. 
 
Questo è la verità di Pattaya, e la strada lo dimostra: ovunque si vedono coppie nonsense formate da occidentale (nel maggiore dei casi ultra cinquantenne) e ragazza thailandese più o meno giovane. Lei sorride sempre, lui la mangia con gli occhi e con le mani. Da lontano sembrano coppie felici, ma è evidente il senso di sottomissione di lei all’uomo che le ha “cambiato la vita” e il senso di potere di lui nei suoi confronti, mischiato al complesso di inferiorità dato dai diversi livelli di bellezza. 
 
Avevo letto di tutto ciò, avevo intravisto qualcosa a Phuket, ma continuavo a non voler crederci.
Continuo a non volerci credere, anche se è tutto reale, davanti ai miei occhi.

Mi chiedo cosa abbia spinto queste ragazze a fare proprio questo per uscire dalla povertà, mi chiedo come facciano a dormire tutti questi uomini con la consapevolezza che il “I love you” che sentono tutti i giorni in realtà significa solo “Grazie per avermi portato via, ma non sarò mai davvero tua”, mi chiedo cosa ne pensano le tante coppiette felici di ragazzi thailandesi che vedo, mi chiedo cosa ne pensano gli amici di quel l’uomo che torna da un viaggio con il “vero amore”, mi chiedo perchè le mie colleghe universitarie nemmeno escono la sera e queste ragazze a quindici anni sanno già troppe cose, mi chiedo cosa pensano i genitori di quelle ragazze partite in cerca di fortuna e che hanno trovato solo vecchi e droga. 

 
È una storia che dura da secoli, ma questo non la giustifica e non significa che non bisogna cambiare qualcosa. 
 
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